PARROCCHIA di LOZZO di CADORE (BL) --- Numero unico: NATALE 2022
XI:
NON ENTRARE NEGLI ORTICELLI DEGLI ALTRI!
Nella nostra vita ci sono episodi che restano incisi per sempre come sulla pietra e ogni tanto tornano in mente. In questi giorni in cui si parla (e non solo) del secondo anno del sinodo in cui i parla di accoglienza e di collaborazione ne ricordo in particolare uno simpatico, per riconoscere quante volte nella nostra vita abbiamo dovuto mettere la retromarcia e lasciar perdere alcuni punti che sembravano fermi e assoluti e invece...
All’ingresso del nuovo parroco (una volta si chiamava ‘presa di possesso’), il Vicario foraneo che presiedeva il rito aveva proclamato alla fine della sua omelia press’a poco così: “E soprattutto non permettere che altri (preti) vengano a invadere il tuo orto”. Sono passati quasi trent’anni ma mi è rimasta impressa quella frase. Ho giustificato chi l’ha detta (adesso spero sia in Paradiso); era un prete bravo e pieno di iniziative coraggiose ma probabilmente era rimasto amareggiato da qualche indelicatezza e ‘invasione di campo’.
Nel frattempo qualcosa anzi molto è cambiato, i confini territoriali di una parrocchia sono un po’ sbiaditi anche se si è sempre attaccati alla propria chiesa e, di più, al proprio campanile. Costretti anche dalle circostanze come la diminuzione delle vocazioni e dei preti e lo spopolamento dei paesi, si stanno cercando nuove forme di collaborazione tra parrocchie con diversi nomi: unità pastorali, convergenze foraniali, consigli pastorali unitari. Questo è quasi automatico quando un prete è parroco di tante parrocchie, in certi casi fino a otto, con l’inevitabile diminuzione del numero delle Messe festive in una chiesa e la celebrazione di qualche solennità (come il Triduo Pasquale) nella chiesa più importante o a rotazione. Siamo tentati di subire questo come qualcosa di negativo, come qualcosa che ci viene portato via. E se invece fosse una spinta, se non uno scossone, per svegliarci un po’, per sentire la Chiesa come famiglia e responsabilità di tutti i battezzati e non ‘proprietà e affare dei preti, dei frati, dei Vescovi e del Papa’?
Del resto anche la società civile si sta muovendo in questa direzione: unione dei Comuni o almeno dei servizi e scuole intercomunali. Anche qui con tanta fatica e resistenze.
Alcune certezze sono sparite: possiamo continuare ad insistere sull’importanza della Messa ‘Granda’ del mattino della domenica e della festa, ma dobbiamo riconoscere che ormai la Messa più frequentata e partecipata è quella della Vigilia (chiamata erroneamente ‘prefestiva’). Dobbiamo prendere atto che tante famiglie, dopo una settimana di lavoro, vogliono prendersi un giorno di riposo andando via o al mare (dove magari hanno un appartamento) o in montagna (dove hanno una baita). Lo stesso Vicario amava ripetere una frase di Don Primo Mazzolari, che in paese ci sono fedeli, parrocchiani, mentre in città solo clienti, quasi per dire che tanti vanno nella chiesa dove la Messa è all’orario più comodo o c’è il miglior predicatore.
Cosa volgiamo fare? Puntare i piedi? Si spera che chi è al mare vada a Messa serale lì dopo una giornata passata in spiaggia. E allora ai nostri ospiti, estivi perché invernali non ce ne sono, che riempiono i vuoti lasciati nelle nostre chiese, cosa dovremmo dire per coerenza: andate a Messa nella vostra parrocchia?
E così anche per il catechismo. Tante difficoltà e perplessità, che sinceramente provo ancora, dobbiamo superarle per il bene dei nostri ragazzi. Prima di fare parte di una parrocchia fanno parte di una famiglia, si spera ‘Cristiana’ se sono battezzati, e poi di nostra grande madre Chiesa di cui vogliamo farli innamorare. Come? Questo è tutto da cercare insieme. Non è Sinodo, Camminare insieme, anche questo?
Scusate il pistolotto. Buon Natale! Buone Feste! Buon Anno! Che ‘vada tutto bene!’ lo speriamo fervidamente ma come cristiani crediamo che il Signore imbarcato con noi, anche se qualche volt sembra assopito, la sua parte la sta facendo sempre.
don Osvaldo